Fermare Netanyahu, non lasciare Gaza sola - Arci Padova

Fermare Netanyahu, non lasciare Gaza sola

no warNon abbiamo esitato a esprimere in questi mesi la nostra solidarietà alle popolazioni del sud-Israele così come a quelle di Gaza, vittime di chi sceglie a Tel Aviv come a Gaza l’uso delle armi. Siamo convinti che oggi il modo migliore per esser loro vicini è la dura condanna e l’isolamento internazionale del governo israeliano.

Alziamo la voce della società civile, chiediamo con forza al governo italiano, all’Unione Europea, alla comunità internazionale di far sentire la voce per un “cessate il fuoco” e la ripresa delle trattative.

Firma e diffondi subito l’appello “Fermiamo la guerra a Gaza”

Fermiamo la guerra a Gaza

L’Italia e l’Europa hanno il dovere di fermare la guerra a Gaza. Lo possono e lo debbono fare agendo con intelligenza e determinazione nell’interesse superiore dei diritti umani, della sicurezza internazionale, della giustizia e della pace. L’Italia, che vanta ottime relazioni sia con Israele che con i palestinesi, può fare molto. Ma deve cambiare: smettere di essere di parte, assumere un ruolo attivo, propositivo e progettuale. Nel Mediterraneo, in Europa e all’Onu. L’Italia deve essere consapevole dei suoi limiti ma anche delle sue risorse, della sua prossimità e delle sue responsabilità. Cominciamo subito: mobilitiamoci per fermare le armi, chiediamo al Consiglio, alla Commissione e al Parlamento Europeo di agire immediatamente, riconosciamo alla Palestina lo status di osservatore all’Onu, smettiamo di vendere armi a Israele e in Medio Oriente e chiediamo all’Europa di fare altrettanto. L’inazione degli altri non può più giustificare la nostra.

Ma fermare la guerra non basta. E’ arrivato il momento di andare alla radice del problema, mettere fine all’occupazione militare e risolvere il conflitto tra questi due popoli. Non ci possiamo più permettere che continui così. E’ troppo destabilizzante. Il conflitto è sulla terra. A entrambi i popoli deve essere riconosciuto il diritto di vivere in pace su quella terra con gli stessi diritti, la stessa dignità e la stessa sicurezza. La formula è “due stati per due popoli”. E deve essere realizzata ora. Anche a costo di un’inedita e creativa “imposizione” internazionale. E’ l’ultima possibilità. Non ci conviene più aspettare.

Perugia, 19 novembre 2012

Prime adesioni: Tavola della pace, Acli, Cgil, Libera, Agesci, Arci, Articolo 21, Legambiente, Cipsi, Pax Christi, Focsiv, Lettera 22, Premio Ilaria Alpi, Unione degli Universitari, Unione degli Studenti, Rete della conoscenza, Link Coordinamento Universitario, Rete degli Studenti Medi, Associazione per la Pace, Beati Costruttori di Pace, Centro per la Pace Forlì-Cesena, Emmaus Italia, Lega per i diritti e la Liberazione dei Popoli, Cnca, Rivista Solidarietà internazionale, Terra del Fuoco, Movimento Federalista Europeo, Movimento Europeo…

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Tavola della Pace

via della viola 1 (06122) Perugia – Tel. 335.6590356 – 075/5736890 – fax 075/5739337 email segreteria@perlapace.itwww.perlapace.it

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