Arci Nuova Associazione è un’organizzazione di promozione culturale e sociale.

La dignità della vita è data dalla qualità della vita

La dignità della vita è data dalla qualità della vita

di Marina Bastianello

Si è aperto un dibattito “difficile” nel nostro Paese che, a partire dal tema esplosivo dell’immigrazione, ne intreccia altri molto importanti: la laicità dello Stato, un’idea moderna di solidarietà, per citare i più esplosivi di cui si dibatte in questi giorni sulla stampa.

Paradossalmente, sempre più spesso in questi ultimi tempi, il LA lo dà la Lega con le sue provocazioni, il resto a seguire in ordine sparso.

Questo modo di far politica si basa sulle provocazioni mediatiche che stanno tutte dentro al modello culturale dell’”irresponsabilità” a breve termine per fini elettorali o politici. I danni che invece questa cultura produce li vediamo con la messa in essere, per esempio, di un sito che incita alla tortura degli immigrati!! Chissà, tra un po’, quali mezzi si dovranno usare, oltre la dissociazione, contro i mostri prodotti dal sonno della ragione che imperversa, ma questo è un altro problema. Comunque sia, per una democrazia sana sono, in ogni caso, le proposte alternative in campo che fanno la differenza.

Spesso la Lega parte da un problema reale sentito dai cittadini, ci costruisce sopra una provocazione mediatica, partorisce una finta soluzione. Vedi la legge sul Federalismo fiscale o, nell’ambito della sicurezza, la farsa delle “ronde”. Efficace strategia, visto che produce consensi in aree di voto molto diverse tra loro, compreso un significativo bacino della cosiddetta sinistra, soprattutto dalle nostre parti.

Ma partiamo dal tema esplosivo dell’immigrazione e della mistificazione che ruota intorno al dibattito sulla laicità dello Stato in questo Paese. La difesa tout court della vita confligge oggi in maniera sempre più estesa con una nuova percezione, più diffusa, che la qualità della vita si sposa con la dignità di vita (il caso Englaro insegna). Potremmo discutere molto su quello che ognuno di noi intende per qualità della vita, ma di certo ci troveremmo in molti d’accordo su un’idea di dignità, data da condizioni minime, ma imprescindibili, di consapevolezza di sé e di condizioni minime, ma imprescindibili, di sopravvivenza. Questo è un primo oggettivo campo su cui le risposte della politica sono vecchie o contradditorie e la Lega raccoglie su questo, con le sue semplificazioni, un elettorato spaventato e preoccupato . Vecchie quando si pensa che la giustizia sociale, le pari opportunità, i diritti sia possibile coniugarli “a prescindere” come direbbe Totò, dai numeri e dai tempi dei fenomeni migratori. Contraddittorie quando, non avendo idee innovative da spendere si sostiene, a seconda del caso, un’assistenzialismo vecchia maniera o un buonismo inconcludente.

Un sistema finito, come la Terra, non può contenere uno sviluppo infinito, come non basta il dibattito –sempre aperto- sulle ingiustizie della globalizzazione per mettere in secondo piano questo dato oggettivo. Coltivare un orizzonte di giustizia sociale e affermazione dei diritti, significa oggi necessariamente fare i conti con questo assioma semplice, ma incontrovertibile. Inutile girarci attorno: questo comporta risposte complesse di prospettiva e di coraggio nel contingente. In prospettiva, significa cominciare a ragionare, come stanno facendo statisti del calibro della Merkel per restare in Europa o Obama, in che direzione si vuole andare, a partire dal tema prioritario delle risorse (non certo guardando al passato con il nucleare, ma alle fonti di energia rinnovabili, al risparmio energetico, alla tutela dell’ambiente).

In sostanza decidere attraverso scelte politiche precise quanto vogliamo continuare a depredare gli altri, siano essi popoli o stati, che poi riverseranno le loro anime morte sulle nostre coste. Nel contingente, uscire dal buonismo e dall’assistenzialismo vuol dire davvero, in primis, non chiedere ma contribuire con proposte a costruire un’Europa che sappia assumersi le sue responsabilità di Unione a fronte di fenomeni così complessi quali le migrazioni di massa per guerre o disastri ambientali (in aumento). E di conseguenza pretendere investimenti e presa in carico.

Ecco allora che, rispondere in maniera seria su questi temi, porta a rendersi conto che un esubero di braccia di disperati sul mercato, arricchirà necessariamente chi quelle braccia sfrutta e che, magari, è lo stesso che chiede le più repressive politiche di sicurezza! Rispondere in maniera seria a questi quesiti potrà farci sentire più cittadini e meno ostaggi delle nostre paure in quanto parte di una Comunità che condivide istituzioni, tutele, diritti e doveri, anche se siamo semplicemente laici e i nostri valori sono la Carta Costituzionale o dei Diritti Universali, visto che la nostra realtà, tra l’altro, è già multireligiosa. E la fede è un bene che non tutti hanno in dono!

Ecco allora che dignità della vita, laicità dello stato e futuro sostenibile potrebbero trovare orizzonti nuovi di progetto in cui riconoscersi e la condanna della barbarie dei respingimenti trovare molti più sostenitori!

La mobilitazione della società civile, anche nella nostra città, con il Festival dell’ARCI sulle diversità culturali e i valori dell’accoglienza, come l’iniziativa dei Beati Costruttori di Pace con la manifestazione a Braccia Aperte e il Presidio di denuncia dei Sindacati è importante, ma quello di cui si sconta l’assenza in ambito nazionale (perché nella nostra città per fortuna qualcosa si muove) sono le proposte politiche alternative in chi ha il dovere di farle.

Marina Bastianello – Presidente ARCI

Condividi sul tuo spazio:
  • Print this article!
  • Turn this article into a PDF!
  • RSS
  • Digg
  • MySpace
  • Facebook
  • Twitter
  • Live
  • Google Bookmarks
  • Yahoo! Bookmarks

penis advantage venus factor


↑ Sopra