Arci Nuova Associazione è un’organizzazione di promozione culturale e sociale.

27 gennaio 2011: Gionata della Memoria

giornata memoria“Oggi, 27 gennaio, si celebra la Giornata della Memoria. Mi sembra sotto gli occhi di tutti che stiamo invece dimenticando molte cose…..
Dovrebbe essere riscoperto il senso profondo di quel MAI PIU’ che non comincia mai quando si manifesta la violenza, ma molto molto tempo prima!”

Marina Bastianello, Presidente Arci Padova

Il 27 gennaio, Giornata della Memoria, cade ogni anno come una preziosa opportunità: quella di riappropriarci della nostra storia, e di avviarci seriamente verso la ormai improrogabile conquista di un senso diffuso, attivo, di vigilanza e opposizione nei confronti di chi ancora fa del razzismo, dell’omofobia, della negazione dei diritti della persona, una bieca ragione di impegno, istituzionale e non. Un’opportunità forte di rimarcare l’identità del Paese di cultura civile, di origini civili, le sue: Antifascismo, Resistenza, Costituzione.

Non più proclami o una ritualità che si spegne inesorabilmente alla ventiquattresima ora, seppure con supporti di ricca suggestione.
Ma una memoria ‘lunga’, di gambe ancorate in percorsi di vita. Il 27 gennaio 1945, data del rinvenimento di un orrore, il più grande, è la costola portante di una legge che ha disposto il ricordo delle leggi razziali, della Shoah, di chi l’ha subita, per ‘disgrazia’ di appartenenza a una etnia, e di chi vi si è opposto, con tenacia, fino, anche lui, a morire. Sono di dominio pubblico, questi sì, l’immagine di corpi ridotti ad anima, il cancello di Auschwitz, Primo Levi, Se questo è un uomo, ma solo questo, seppure fondamentale, di quello straordinario, indefesso, accorato professionista del monito civile che fu lo scrittore torinese. Anche qui, uno sguardo oltre, curioso, strategico, da ‘saccheggiatori’ di un dettato di sensibilità vincente ci aspetteremmo dagli organizzatori delle iniziative celebrative. Uno scatto di autentici sentimenti etici, di responsabilità.
Eppure la democrazia, il languente scorrere democratico del Paese è lì a supplicarlo.
Rosarno, come rimuoverlo, e tutte le Rosarno vive e occulte, le ingiustizie che si compiono nei Cie, nelle carceri, cosa altro è questo se non la rappresentazione migliore del buio fitto di troppe coscienze? Di chi sa bene cosa decide, di chi non vuole vedere, di chi non vede? E ancora cosa si nasconde dietro la targa, posta il 23 settembre scorso a Voghera, che ricorda sei appartenenti alle Brigate Nere della Repubblica Sociale di Salò? Parliamo di una targa collocata al lato del Castello Visconteo che fu luogo di tortura, detenzione e quindi di passaggio per i campi di concentramento per antifascisti e partigiani. Per non parlare di altri episodi di revisionismo di Stato che crescono sensibilmente in tutto il Paese. Aberrazioni, che impongono una riflessione importante, in
particolare a chi ha il dovere costituzionale di garantire e realizzare diritti e convivenza civile. Il 27 gennaio. Lo vogliamo così, dunque, come una finestra che apriamo al futuro.
E permettete, in conclusione, un ricordo affettuoso. Di due donne meravigliose, che ci hanno appena lasciato, due appassionate
lavoratrici di quella memoria permanente e ‘di strada’ che auspichiamo: Laura Polizzi ‘Mirka’, partigiana, e Tullia Zevi.

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