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Nucleare? Se ne parla ai Carichi

japanese-child-screened-radioactivity-fukushima2In questo particolare momento storico ci sembra doveroso riflettere seriamente sul nucleare: mercoledì 6 aprile alle ore 21.30, il circolo Carichi Sospesi proietterà: “Radiophobia. L’eredità di Chernobyl“, un impressionante  video documentario sul disastro di Chernobyl.

Nel corso della serata sarà possibile ricevere informazioni sul referendum del 12-13 giugno, che prevede un quesito proprio sul nucleare.

Il disastro di Chernobyl avvenne il 26 Aprile 1986 con l’ esplosione del reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina (allora parte dell’ Unione Sovietica) vicino al confine con la Bielorussia. In seguito alle esplosioni, dalla centrale si sollevarono delle nubi di materiali radioattivi che raggiunsero l’ Europa orientale e la Scandinavia oltre alla parte occidentale dell’ URSS. Vaste aree vicine alla centrale furono pesantemente contaminate rendendo necessaria l’evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 200.000 persone. Le repubbliche, adesso separate, di Ucraina, Bielorussia e Russia sono ancora oggi gravate dagli ingenti costi di decontaminazione ed è alta l’ incidenza dei tumori e delle malformazioni sugli abitanti della zona colpita.
In occasione dell’ incidente nucleare di Chernobyl, gli esperti internazionali hanno riscontrato, nelle popolazioni interessate, conseguenze di tipo psicologico e psicosomatico legate non all’ entità dell’ esposizione, ma al timore circa la reale entità del rischio e allo sconvolgimento dei modi e dei ritmi di vita. Gli effetti di questo stress psicologico possono tradursi in disagi cardiaci, sindromi nervose e indebolimento del sistema immunitario.
Nella popolazioni evacuate in occasione del disastro di Chernobyl è stato osservato uno stato di ansia e di stress di tipo cronico, con disturbi di vario genere, insonnia e difficoltà di apprendimento. Si tratta di disturbi che, seppure complessivamente diagnosticati come “sindrome da radiofobia”, non sono direttamente correlati all’effetto delle radiazioni, ma al timore di esse.

ingresso riservato ai soci Arci

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