Attualità Associazioni
tratto da “Il Padova” 21 gennaio 2009
Il tavolo. Ieri il primo incontro con l’assessore al Commercio Ruggero Pieruz
Associazioni, un codice etico: «Escludiamo chi fa business»
Obiettivo a lungo termine: censire tutte le affiliazioni e stilare regole per le attività dei circoli
Fare chiarezza nella giungla delle affiliazioni, stilare un codice etico per arrivare a un vero e proprio censimento a livello regionale. È l’obiettivo del tavolo che ha ieri ha riunito per la prima volta i rappresentanti di Arci, Aics, Asi, Adi, Uisp Veneto, Auser e Movimento sportivo popolare in un vertice con l’assessore comunale al Commercio Ruggero Pieruz. «L’idea è quella di redigere un vero e proprio codice di comportamento e di autoregolamentazione per tutti i circoli che fanno riferimento a un’affiliazione nazionale» spiega l’esponente della giunta. Che chiarisce come l’intento sia quello di «distinguere fra quei locali che fanno cultura da quelli che, spacciandosi per circoli, in realtà si comportano da locali pubblici a tutti gli effetti». Controlli mirati della Polizia Municipale faranno rispettare da tutti il codice etico approvato.
Il prossimo incontro è previsto fra due settimane. «Spero che allora saranno presenti anche i rappresentanti di quelle sigle che, pur essendo parte di questa galassia, in realtà non hanno per noi ancora un nome né un volto» spiega Marina Bastianello, presidente dell’Arci padovano. Che non perde l’occasione per lanciare una stoccata a «quelle attività commerciali mascherate da circolo». Chiaro il riferimento in particolare ai due casi più recenti di “valzer” delle affiliazioni (il Banale che da circolo Arci diventa Csen, il Fishmarket che da Csen dopo l’arrivo del Banale diventa Libertas), Bastianello chiede «più rispetto dei diritti dei soci, che troppo spesso si ritrovano ad aver pagato in un locale una tessera che dopo poche settimane diventa carta straccia perché di fatto l’affiliazione non vale più niente»
Silvia Fabbi
