“Asso di Monnezza” al Festival AmbientAzioni
Martedì 7/11, alle 21.30, prima serata del Festival “AmbientAzioni. Modi per coltivare cambiamenti”, con uno spettacolo di denuncia e di grande umanità: “Asso di monnezza” di (e con) Ulderico Pesce.
La serata, in caso di maltempo, si svolgerà comunque sotto le volte del corridoio da cui si accede all’area palco; ma secondo le previsioni il tempo dovrebbe volgere al meglio. Quindi, non mancate!
“Inserendosi nel filone della drammaturgia civile e di denuncia, già cara a Paolini, Baliani, Celestini, Donadoni, Pesce confeziona e porta in scena una storia di monnezza, che non è una schifezza e che anzi è un bene per chi la trasforma in oro colato, un traffico di dimensioni inimmaginabili per un giro d’affari altrettanto vertiginoso. Lasciando parlare i numeri, estratti dalla documentazione ufficiale della Magistratura e dal rapporto «Ecomafie» di Legambiente, Pesce racconta di poveri cristi, nati o vissuti nei pressi delle discariche o che trovano la loro unica fonte di sostentamento nel trasporto di rifiuti tossici”.
da Il sole24ore.com
Asso di Monnezza: i traffici illeciti di rifiuti
di e con Ulderico Pesce
Coprodotto da Legambiente e dal Teatro dei Filodrammatici di Milano
Asso di Monnezza: i traffici illeciti di rifiuti in Italia, racconta i traffici illeciti dei rifiuti urbani e soprattutto di quelli industriali, che attanagliano l’Italia tanto da far dire che il vero asso nella manica è “quello di monnezza”, vale a dire che l’immondizia smaltita illegalmente offre una grande possibilità di arricchimento soprattutto alla malavita.
E’ la storia di Marietta e della sua famiglia. Marietta è nata nella periferia di Napoli, a Pianura. Il balcone della sua casa si affaccia su una discarica di “monnezza” dove da 40 anni sono state sversate tonnellate di rifiuti, tra i quali 1000 tonnellate di liquidi chimici pericolosissimi provenienti dall’Acna di Cencio. Nata in una famiglia poverissima il suo primo giocattolo l’ha trovato proprio in questa discarica: una bambolina spelacchiata che ancora conserva; ma la discarica e i suoi fumi tossici le ha portato via tutta la famiglia, i genitori e una sorella stroncati da tumori.
Rimasta sola Marietta si sposa con Nicola e va ad abitare in una masseria agricola a Giugliano, alle porte di Napoli, dove presto arriverà un’altra discarica: dove arriva Marietta arrivano le discariche.
Marietta è marchiata dalla “monnezza” pertanto la odia ma, dopo un viaggio fatto a casa della sorella Marisa, nel quartiere Colli Aniene di Roma, dove si fa la raccolta differenziata porta a porta, e dove i rifiuti vengono riciclati, cambia vita. Torna a Giugliano, che come sempre è sommersa dai rifiuti e cerca, invano, di convincere le autorità a praticare gli stessi metodi scoperti nel quartiere di Roma. Nulla potendo comincia a praticare la raccolta differenziata porta a porta in assoluta autonomia e grazie all’aiuto dei figli Antonio e Vincenzo.
Se Marietta e i figli raccolgono l’immondizia il marito Nicola e l’altro figlio Cristian la “nascondono”, nel senso che sono due malavitosi che smaltiscono, in cambio di molti quattrini, rifiuti industriali pericolosissimi provenienti dal Nord che loro gettano nel mare, nei fiumi, in discariche o direttamente sulla terra agricola.
Il conflitto tra Marietta e il marito Nicola diventa il conflitto tra due modi di concepire l’ambiente la legalità e la vita in genere.
I rifiuti in Puglia
La Puglia è ai primi posti nella classifica dei traffici illeciti di rifiuti. In questa regione sono stati sepolti sotto la terra fertile così tante tonnellate di liquidi industriali che non si chiama più il “Tavoliere delle Puglie” ma il “Tavoliere di Mendeleev“. Nello spettacolo si parla della discarica di Canosa di Puglia dove il percolato prodotto dai rifiuti va nelle falde acquifere, delle discariche abusive di Nardò, Casalevecchio, Carlantino…
I rifiuti in Lombardia
Nello stesso tempo lo spettacolo si sofferma sulle illegalità accertate in varie regioni d’Italia, onde evitare che si possa pensare che il traffico illecito dei rifiuti sia qualcosa che riguarda solo la Campania, in tal senso Pesce ironizza anche sulla “civile” Lombardia dove è finito in galera per traffici illeciti di rifiuti un vice comandante della Polizia provinciale, e dove sono state accertate, solo nella città di Milano, ben 193 discariche abusive tra le quali ben 4 nel solo Parco Agricolo Sud dove sono stati ritrovati fusti di rifiuti chimici, lastre di amianto, pneumatici ed altro. Fra le tante discariche disseminate su tutto il territorio regionale “menzione speciale” per quella di Cantello, in provincia di Varese, a pochi metri da un pozzo dell’acquedotto e quella nella Vadidentro, in provincia di Sondrio, dove sono state trovate addirittura ossa umane.
Ma in Lombardia anche gli impianti di smaltimento dei rifiuti gettano luci inquietanti visto che quelli di Melzo e di Segrate, in provincia di Milano, sono finiti sotto inchiesta perché sulla carta smaltivano tonellate di rifiuti che viceversa venivano dirottati in un impianto nel cuore di Milano, in via Frigia, collocato nei pressi di una scuola elementare, che ha smaltito materiale non autorizzato quale rifiuti industriali, plastica ecc. Per questi traffici è stato indagato anche l’assessore regionale con delega ai rifiuti, l’indagine della Magistratura si chiama “gioco delle tre carte”.
Nello spettacolo si denuncia inoltre una gestione che i carabinieri definiscono “allegra” del termovalorizzatore dell’Accam s.p.a., alla periferia di Busto Arsizio in provincia di Matera, che ha permesso l’ingresso di rifiuti – in particolare prodotti alimentari scaduti, plastica mischiata a imballaggi e terre da spazzamento senza il previsto trattamento – che per tipologia e codici impropri non sarebbero potuti entrare all’Accam.