Migranti, risorsa perl'Italia

DA ARCIREPORT N. 36 DEL 26/10/2010

I numeri sono pietre, si potrebbe dire parafrasando il titolo di un libro di Carlo Levi.

E come ogni anno dal 1991 la Caritas ci mette, e mette la politica, di fronte alla realtà dei numeri a dispetto di ogni demagogia e delle tante evidenze mai dimostrate del razzismo di stato. Nonostante il governo Berlusconi, gli accordi cinici e irresponsabili con la Libia e le politiche di respingimento che azzerano il diritto d’asilo, nonostante l’annullamento di ogni politica sull’immigrazione e di ogni risorsa per l’integrazione, la presenza di persone di origine straniera nel nostro Paese continua ad aumentare.

A fine 2009 sono quasi 5 milioni (4.919mila secondo il dossier statistico Caritas/Migrantes presentato a Roma) gli stranieri che vivono regolarmente in Italia, pari al 7% circa della popolazione. Nei giorni scorsi l’Istat ci faceva sapere che i residenti nel nostro Paese alla stessa data sono 4.235.059 (ai quali bisogna aggiungere le quasi 300mila persone  regolarizzate con l’ultima sanatoria e quelle che sono in possesso di un permesso di soggiorno ma non hanno ancora una residenza, per arrivare al totale riportato dal dossier Caritas), ossia l’8% in più dell’anno precedente.

Stando alle previsioni, nel 2050 gli stranieri residenti, se non cambiano le dinamiche demografiche, dovrebbero arrivare a 12 milioni. Per fortuna, ci viene da dire sfogliando il dossier statistico della Caritas.

Tra i tanti approfondimenti ne troviamo alcuni di grande interesse. Ad esempio quello che spiega come nel confronto tra costi e benefici l’Italia ci guadagni ogni anno qualche miliardo di euro dalla presenza dei migranti. O quello che racconta del contributo allo sviluppo delle rimesse dei lavoratori e delle lavoratrici migranti, che supera di gran lunga, e senza intermediazioni interessate, il contributo della cooperazione italiana ai paesi in via di sviluppo.

Contro la demagogia razzista e le retoriche pubbliche una buona lettura per riportare la verità dei numeri al centro del dibattito sull’immigrazione.

Un mostro oggi sopito, quello dei discorsi razzisti di politici e giornalisti, che però continua a mietere vittime per aver cancellato negli ultimi anni ogni parvenza di ragionevolezza e giustizia nel rapporto tra Stato e stranieri.