AmbientAzioni 2008 - Arci Padova

AmbientAzioni 2008

FACCIAMO GIRARE IDEE POSITIVE SULLA PACE E L’AMBIENTE

a Mario Rigoni Stern

RASSEGNA STAMPA                                                      FOTO

dal 28 al 31 agosto 2008
ore 21.00

presso Giardini Sospesi
Bastione Santa Croce

via Marghera, 44 – Padova

rassegna teatrale
realizzata da
Arci Padova e Carichi Sospesi
in collaborazione con
Regione del Veneto, Comune di Padova,
Appe, Coop Adriatica e Banca Etica

si ringrazia
Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

spettacoli ad ingresso libero

Facciamo girare idee positive sulla Pace e l’Ambiente.
La girandola con i colori della Pace, sarà quest’anno il simbolo della Rassegna AmbientAzioni, ovvero modi per coltivare cambiamenti.
Una girandola che andrà nei luoghi di ritrovo dei quartieri, delle piazze, negli spazi della cultura giovanile della città per portare, con il linguaggio delle arti, della musica e del teatro, il suo messaggio semplice che “dietro ogni azione e scelta personale ci può essere il nostro contributo per un mondo migliore”. Usare meno la macchina e di più i mezzi pubblici o la bici, non sprecare acqua e energia, darsi da fare per la raccolta differenziata, ecc. sono un contributo concreto a una politica delle risorse rispettosa dell’ambiente e delle persone e quindi un piccolo concreto percorso di Pace.
Marina Bastianello – Presidente Arci

Lo sviluppo sostenibile non è più uno slogan ma una necessità e al contempo un’opportunità. Se da un lato, di fronte agli impatti potenziali del cambiamento climatico è necessario modificare i propri stili di vita e cambiare un modello di sviluppo del tutto inadeguato all’attuale disponibilità di risorse, dall’altro vi è l’opportunità di creare innovazione sia sul piano economico che su quello culturale.
Si stanno creando nuove possibilità nell’ambito delle imprese eco-compatibili e del consumo critico così come stanno crescendo nuove forme di cultura che coniugano la creatività con l’impegno sociale.
Infine, non esistono guerre compatibili con il rispetto dell’ambiente, per il nostro codice politico nella violenza e nella violazione dei diritti umani non vi è alcuna “sostenibilità”*.
Francesco Bicciato
Assessore all’Ambiente e alle Politiche di Pace

programma della rassegna

di e con Alessandro Langiu
Musiche originali dal vivo di Matteo Nahum
Cristiano de Fabritiis – batteria
Yvonne Fisher – clarinetto
Eufemia Mascolo – contrabbasso
Matteo Nahum – chitarra

Quella dell’ Enichem di Manfredonia è una storia, grande, piena di elementi diversi, molteplici, che generano aspetti apparentemente non collegabili, ma connessi almeno nel significato.
La storia della Seveso del Sud, l’Enichem di Manfredonia.
La ricerca della verità di Nicola Lovecchio.
Dipendente della fabbrica che con il proprio lavoro d’indagine svela e denuncia i misteri dell’azienda di Stato in Italia.
L’Enichem di Manfredonia, dall’esplosione del 1976, al lavoro di Nicola Lovecchio.
Dipendente dell’Enichem, che, grazie all’incontro con l’oncologo Dott.Portaluri, nel 1994, raccoglierà le prove dell’origine della sua malattia e di quella dei colleghi.

con Andrea Pierdicca
Regia di Nicola Pannelli
Luci Federico Canibus
Musiche di Yo Yo Mundi e Alessandro Hellmann

L’incredibile e travagliata storia della Val Bormida e dell’ACNA di Cengio: la nascita della fabbrica, le lotte degli abitanti della Valle contro l’inquinamento, il rapporto con il versante ligure, la sua inevitabile unione con la storia dell’industria chimica nazionale, la sua chiusura.
Tra ricordi d’infanzia e situazioni in bilico tra il drammatico e il grottesco, si snocciola una storia epica e struggente di battaglie, di mobilitazioni, di conflitti tra il mondo contadino e il mondo dell’industria, di convenienze politiche e di interessi del capitalismo, di zone frazionate in maniera illogica, di collusione tra poteri più o meno occulti.
Per capire e riscoprire la capacità di indignarsi.
Citazione Speciale della Giuria Premio Acqui Ambiente.

Drammaturgia di Andrea Brunello e Mirko Artuso
Con Andrea Brunello
Scene di Mirko Artuso
Regia di Mirko Artuso
Spettacolo prodotto con il supporto della Provincia Autonoma di Trento.

Alexander Langer fu un vero profeta dei giorni nostri, l’anima del pacifismo europeo e del movimento dei Verdi, profondo filosofo e conoscitore del mondo. Il suo suicidio appeso ad un albero di albicocco, ancora oggi ci lascia sgomenti.
Come Lui, anche il protagonista dello spettacolo sa bene cosa sia il suicidio, perché egli stesso lo ha vissuto sulla sua pelle, quindi lo analizza fino alla comprensione che il suicidio di Alexander nasconde una profonda verità sul mondo. Questo spettacolo non vuole essere una biografia di Alexander Langer e tantomeno una sua celebrazione.
Ci importa metterlo in relazione con il nostro mondo. Langer diventa per noi oggetto del desiderio, un profeta che ci indica una strada che, purtroppo, non prendiamo.

regia di Marco Caldiron
testo di Silvio Barbiero
con Giuliana Pirrone e Maria Virgillito

Una nuova improvvisa “emergenza”, opera sconsiderata di folli di fronte a cui la “società civile” si trova colta di sorpresa ed impotente.
Territori e paesaggi unici devastati, gli habitat che permettono la sopravvivenza di specie animali e vegetali ormai rarissime confinanti in lembi sempre più ristretti, la morte di decine e decine di persone…
Tutto questo è davvero semplicemente l’opera di pochi folli, oppure presenta radici più profonde, che affondano nella struttura economica della società?
Un viaggio attraverso la mente e le mani di chi provoca questi disastri ecologici.

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