Contro il mondo delle veline, ridare voce alla democrazia
di Marina Bastianello
D’estate si cerca di staccare un po’ la spina, di guardare le cose con leggerezza, di prendere una vacanza dai problemi quotidiani. Dalla parrucchiera si sfogliano i giornali più “leggeri” e così capita che su uno di questi leggiamo a titoli cubitali: “ Vi facciamo entrare a Villa Certosa…” Caspita, vuoi vedere che si vince al telequiz pure l’entrata a Villa Certosa, ho pensato, senza essere una velina superbona!
No, era una bufala. Di foto in foto, come presi per mano, il servizio ti fa vedere le piscine, le sale da pranzo, i giardini, i bagni e i letti dove il Premier intrattiene i suoi ospiti, riceve le sue amiche, ecc. ecc.…..
Difficile non immaginare, o a seconda del caso sognare, di poter anche noi diventare protagonisti di quel sogno…E col naso schiacciato sul vetro, o l’occhio fisso nel buco della serratura, a seconda delle propensioni personali, si ritorna come i bambini a guardare le giostre, anzi la giostra della vita. C’è chi ha troppo e chi nulla, ma consolati puoi sempre diventare la Cenerentola/Principessa di turno. Potenza delle favole!!
Non se ne esce con il moralismo della sinistra che continua a voler leggere questo “fenomeno” comunicativo con l’occhio punitivo e un po’ snob di chi sa quali sono le cose importanti, mentre crescono le code per partecipare alle selezioni del Grande Fratello o delle veline per Striscia… Perché resta il fatto che in questo mondo difficile, dove la crisi morde e il diverso incalza le nostre sicurezze, ognuno ha diritto di pensare di trovare il suo momento di gloria come sa fare, magari nell’unico modo che gli hanno insegnato, soprattutto alla televisione, vendendo qualcosa di sé o qualcuno. E’ un’attrazione fortissima. E’ una scorciatoia da Paese dei Balocchi, ma chi non avrebbe, al posto di Pinocchio, seguito senza indugi Lucignolo/Lucifero?
Un fenomeno comunicativo negativo si può combattere solo con un altro fenomeno comunicativo positivo che faccia leva anche sui sentimenti ed emozioni delle persone, Obama insegna. La comunicazione ha regole e strategie precise che fanno sbiadire qualsiasi leader attuale del centrosinistra, non per mancanza di carisma o capacità politiche (non sta a me giudicare), ma per strategie comunicative spesso obsolete ed elitarie, fuori mercato che rincorrono continuamente l’avversario. Senza nessuna capacità di catturare attenzione sulle proprie proposte, quelle volte che ci sono. E’ necessario riflettere seriamente su questo per ridare vigore alla democrazia, motivare partecipazione, orientare consenso su contenuti e programmi innovativi. A partire proprio dall’esperienza americana penso si possa sperare che la creatività, la cultura, il progetto di cambiamento possano essere valori e contenuti da spendere anche nel nostro paese che sembra in questo momento senza speranza di alternative. A partire dalla capacità di comunicare al cuore della gente per arrivare alla mente!
Marina Bastianello – Presidente ARCI