La povertà non è una colpa. Mutualismo, reddito, emancipazione!
La povertà non è una colpa: mutualismo, reddito, emancipazione
Circolo Nadir, venerdì 5 maggio ore 19:30
Circolo Nadir, venerdì 5 maggio ore 19:30
Quasi 6 milioni di persone, in Italia, vivono sotto la soglia di povertà. Si tratta del 9,4% della popolazione, quasi una persona su 10 di quelle che vivono intorno a noi, nelle nostre città, nei nostri quartieri. Una condizione che è sempre meno limitata a forme di disagio e marginalità, e che coinvolge invece sempre più persone che, pur lavorando, non hanno il necessario per assicurarsi una vita libera e dignitosa. Eppure la povertà è rimossa dal racconto mediatico così come dal panorama delle nostre città: i poveri non si devono vedere, si devono nascondere, e quando fanno rumore vanno sgomberati e spostati da un’altra parte. Perché, nella narrazione dominante, la povertà è una responsabilità individuale, una colpa da espiare: quella di non essere stati abbastanza competitivi e performanti nella gara quotidiana che ci viene imposta.
La decisione da parte del governo Meloni di cancellare il reddito di cittadinanza, cioè l’unica forma di sostegno economico, per quanto difettosa e limitata, che in questi anni ha permesso a milioni di persone di andare avanti, è un disastro annunciato. Sostenere che in questo paese il reddito di cittadinanza sia stato un problema e non una parziale soluzione significa mentire alle persone per dividerle, illudere chi magari lavora con un salario basso che il suo avversario sia chi non lavora e prende il reddito.
Contro questo tentativo di scatenare la guerra dei penultimi contro gli ultimi, decine di associazioni hanno lanciato la campagna “Ci vuole un reddito”, per difendere e migliorare il reddito di cittadinanza. Non è un caso che questa campagna nasca dal basso. A guardare in faccia l’esclusione sociale, e ad attivarsi per ricostruire legami e dignità, sono spesso, infatti, oltre a ciò che resta del sistema pubblico di welfare, le mille realtà mutualistiche e associative che animano i territori del nostro paese costruendo relazioni ed emancipazione dove altri vorrebbero portare competizione e solitudine.
Contro questo tentativo di scatenare la guerra dei penultimi contro gli ultimi, decine di associazioni hanno lanciato la campagna “Ci vuole un reddito”, per difendere e migliorare il reddito di cittadinanza. Non è un caso che questa campagna nasca dal basso. A guardare in faccia l’esclusione sociale, e ad attivarsi per ricostruire legami e dignità, sono spesso, infatti, oltre a ciò che resta del sistema pubblico di welfare, le mille realtà mutualistiche e associative che animano i territori del nostro paese costruendo relazioni ed emancipazione dove altri vorrebbero portare competizione e solitudine.
Di povertà, del racconto che ne viene fatto, dell’esperienze mutualistiche e della battaglia sul reddito parla il numero 18 di Jacobin Italia: “Colpa della povertà”. Ne parleremo, discutendo dei contenuti della rivista, della campagna sul reddito e delle sfide che associazioni, movimenti e istituzioni affrontano ogni giorno nei quartieri delle nostre città, con:
– Alberto Campailla (Nonna Roma, campagna “Ci vuole un reddito”)
– Lorenzo Zamponi (Jacobin Italia)
– Valentina Romanin (Piazza Gasparotto APS)
– Quadrato Meticcio ASD
– Marta Nalin (capogruppo di Coalizione Civica per Padova in consiglio comunale)
– Lorenzo Zamponi (Jacobin Italia)
– Valentina Romanin (Piazza Gasparotto APS)
– Quadrato Meticcio ASD
– Marta Nalin (capogruppo di Coalizione Civica per Padova in consiglio comunale)