Quale sostegno a Padova per l’estate 2023 a chi crea socialità e cultura senza scopo di lucro?
Lo scorso 22 marzo, insieme ad ACLI e Consulta del Volontariato, abbiamo inviato una lettera al sindaco di Padova Sergio Giordani; al momento non abbiamo avuto risposta. Riportiamo l’interlocuzione di seguito, auspicando che sia l’inizio di un confronto cittadino.
“Gentile Sindaco,
scriviamo questa lettera raccogliendo una preoccupazione diffusa tra le decine di associazioni che come ARCI, ACLI e Consulta del Volontariato rappresentiamo e le numerose realtà del Terzo Settore cittadino con cui collaboriamo, impegnate ad organizzare e promuovere eventi culturali, di aggregazione e socialità nella nostra città e nei nostri rioni.
Siamo quasi ormai a fine marzo, e ci stiamo interrogando in merito alla possibilità che il Comune di Padova scelga di non pubblicare bandi di finanziamento rivolti a questo mondo così variegato e così attivo.
Se negli scorsi anni si era riusciti ad avviare un virtuoso percorso di elaborazione degli strumenti adeguati a dare un supporto concreto alle nostre attività, grandi e piccole, quest’anno rischia di essere tutto vanificato. I bandi Città delle Idee, Vivi il Quartiere e Padova Riparte dalla Cultura sono stati sia un concreto aiuto in una fase delicata come quella del post Covid, che un discreto primo tentativo di mettere chiare regole all’accesso ai fondi pubblici. Questo vale soprattutto per il bando Padova Riparte dalla Cultura, che attraverso il sostegno alle associazioni ha permesso di riconoscere e valorizzare il lavoro dei professionisti della cultura e dello spettacolo. Anche il bando Spazi Aperti è stato uno strumento apprezzato da diverse realtà.
Questi strumenti hanno consentito di avere delle proposte culturali estive animate, vive e partecipate negli scorsi anni, nonostante tutte le note difficoltà, e hanno contribuito a ricostruire una Padova aperta e attrattiva dopo il drammatico periodo pandemico. La consapevolezza della perfettibilità dello strumento (come ad esempio una gestione delle tempistiche che possa consentire una programmazione adeguata e non frettolosa) non lede la certezza che la strada intrapresa negli ultimi anni sia quella giusta per arrivare a valorizzare le competenze del nostro terzo settore e a metterle a sistema per la città.
Comprendiamo molto bene le difficoltà in cui versano le casse comunali a seguito degli aumenti spropositati dell’energia, delle materie prime e dei costi in generale.
Sono gli stessi aumenti che mettono in grave difficoltà l’intera cittadinanza e le nostre casse, con la differenza che il rischio per noi è quello della chiusura definitiva delle attività e il rischio per Padova è quello della riduzione di questa vitalità nei nostri quartieri, fino ad arrivare alla fine di esperienze molto virtuose che dovrebbero essere messe nelle condizioni di crescere e affermarsi per poi potersi sostenere, non di bloccarsi.
Proprio per la delicata fase che tutti i Comuni d’Italia e tutti i cittadini e le cittadine stanno attraversando, con milioni di euro di mancato introito per erogare i servizi, crediamo questa possa essere l’occasione per lavorare in sinergia con gli altri Enti della città, come ad esempio la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la Camera di Commercio o l’Università, mettendo in pratica quel lavoro di squadra per il bene di Padova che è sempre stato cifra distintiva del suo impegno come amministratore.
In un quadro di rilancio complessivo della città anche grazie agli ingenti fondi PNRR a disposizione, crediamo non si debba correre il rischio di svuotare di contenuti e di idee la città che stiamo costruendo e siamo certi che altri attori non si sottrarrebbero a questo intento.
In questo momento di crisi, non possiamo pensare di salvare la cultura e l’associazionismo con opere architettoniche o puntando solo sul turismo: è necessario attivarsi anche per garantire supporto a chi ogni giorno concretamente si impegna per tenere vivo questo ambito così importante per la qualità della vita dei cittadini. In caso contrario il rischio è quello di trovarci tra qualche anno con grandi spazi vuoti perché le realtà che li avrebbero dovuto animare sono state costrette a interrompere le loro attività.
Certi della sua comprensione, dal momento che ha sempre dimostrato grande sensibilità sul tema, le porgiamo distinti saluti.
Arci Padova APS
Acli provinciali di Padova APS e Acli Arte e Spettacolo Padova Aps
Presidenza Consulta del Volontariato – Padova”